Come approcciare una ragazza

A scuola, al ricevimento dei genitori, c’era questa ragazza bellissima che mi fissava.

– Sarà la mamma divorziata di qualche studente? Però è troppo figa e sembra un po’ troppo giovane.

Ero imbarazzato. Ogni volta è la stessa storia. Migliaia di pensieri.

– Vado io? Aspetto che viene lei? Ma va, figurati se una donna va ad approcciare un uomo, al massimo ti guarda e aspetta che ci vai, se sei un vero uomo, altrimenti pazienza.

E io entravo in classe, facevo un colloquio con un genitore. Poi uscivo, facevo una telefonata mentre lei era seduta sulle scale facendo finta di stare li per caso. E ogni tanto gettava lo sguardo.

– Cosa si fa in queste situazioni?

Mi stavo innervosendo.

– Sono proprio un pappamolla.

Come quella volta al congresso o quell’altra al centro sociale. Ti guardano e aspettano.
Basta. Mi sono rotto i coglioni.
Mi avvicino. Sono di fronte a lei seduta sulle scale che alza lo sguardo. Non posso più tornare indietro. Apro la bocca. E glielo dico:

– “Scusa, che cazzo guardi?”

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