Universitari a Palermo, io e Carmelina Licata passeggiamo nei pressi del tribunale. All’improvviso, mi viene in mente una cosa assurda, che mai il mio cervello aveva osato immaginare. Le dico: “E’ possibile che la felicità dipenda dal non essere egoisti?”
Lei mi guarda con compassione.
Carmelina la domenica va sempre a messa. Ultimamente un po’ meno in verità. Vive un cattolicesimo tutto suo che si basa soltanto sull'”ama il tuo prossimo come te stesso”. È un Cristianesimo più che un cattolicesimo. È una che cerca di superare le proprie stronzate. E ci riesce.
Un’altra volta siamo in via Roma. Alla fermata dell’autobus c’è un’affissione con una donna di spalle con dei jeans stretti. Carmelina fa una battuta così sconcia riguardo al mio supposto desiderio di un rapporto anale con quella modella che mi vergogno a riportarla qui.
Sicuramente la sua influenza su di me è migliore della mia su di lei.
In molti momenti di sconforto ho pensato che, se ho amici come Vito e Carmelina, non devo essere così una brutta persona.
Circondatevi di Viti e Carmeline.