Quando spingi verso una direzione che potrebbe portarti ad uscire dalla visione del mondo a cui ormai ti sei affidato come su una poltrona comoda, succede che tante forze dentro di te, chiamale angeli o demoni, chiamale come vuoi, iniziano a farti vedere quanto è bello il passato che eri.
Prova ad essere testardo. Continua in quella direzione. Tieniti dentro tutte quelle voci. Accorgiti quanto è bello sentirle tutte dentro di te. Accorgiti del fatto che sei legione. Goditi il viaggio di cui adesso puoi vedere il paesaggio solo perché ti stai muovendo. Qualsiasi cosa succeda, non fermarti. I piaceri e i dolori sono i colori, i suoni e le emozioni della tua vita. Che non finisce quando muori, ma ogni volta che ti fermi.
Cercherò di scrivere la verità di ciò che penso. Non so fino a che punto ci riuscirò.
Penso che il mondo in cui viviamo ha un aspetto solido e materiale e “reale”. E questa percezione di “realtà” ci spaventa.
Abbiamo paura di farci male. Penso che questo valga per tutti.
Cos’altro penso? Penso di non sapere, di fatto, se questa realtà sia reale o illusoria. Se sia l’immagine di un’altra realtà più vera. Se sia un’illusione.
Questa della realtà come illusione è una cosa che ipotizzo con la testa. Ma non la vedo. Non scorgo la verità di questa cosa. Io non lo so. Vedo solo cose. Queste sono le cose che so.
Quello che stai pensando sono i tuoi pensieri? Sei cresciuto educato da papà e mamma, e, per un po’, tutto quello che dicevano loro era la verità. Poi hai visto i parenti, la scuola, la tv, la radio, i libri, la pubblicità, facebook, watsapp, la fidanzata, il fidanzato, il miglior amico, la migliore amica, l’altro migliore amico, l’altra migliore amica, la prima comitiva degli sballoni, la comitiva dei borghesi, quella dei comunisti, quella degli esoterici, i colleghi di lavoro, il tuo capo, i colleghi dell’altro lavoro, il gruppo di…
Tutte queste cose ti hanno posseduto. Prima ti hanno posseduto i tuoi genitori, poi, poco a poco, tutto ciò con cui sei venuto a contatto. I cristiani sono posseduti da Gesù, i musulmani da Maometto, i buddisti da Buddha, i pubblicitari bravi da Bernbach, i vegani dall’ideologia vegana…
Siamo camaleonti. Siamo spugne. Sempre e inconsapevolmente. In ogni istante della nostra vita.
Ora che lo sai, puoi scegliere. Da chi o da cosa vuoi essere posseduto?
Se passerò tutta la vita a reprimere i miei desideri e a fare quello che vogliono gli altri per me, quando morirò andrò in paradiso.
Se lavorerò tutta la vita come uno schiavo otto o dieci ore al giorno facendo un lavoro che non mi piace o di cui mi accontento, quando avrò settant’anni mi godrò la pensione.
Qualche anno fa:
Buskopan: ma tu vuoi fare il copywriter tutta la vita?
Amico copywriter: ma figurati, prima o poi mollerò e farò lo sceneggiatore o qualcosa del genere.
Poco tempo fa:
Buskopan: qual è la cosa che hai sempre sognato di fare o di essere?
Amica artista contemporanea: la scrittrice.
Una volta ho fatto un’opera sul tema della fiducia, che consisteva in un curriculum al futuro. Iniziava dal momento in cui lo scrivevo e finiva al momento della mia morte. verso il 2070. Negli ultimi anni della mia vita abitavo nella mia casa al mare a Cannatello ed ero una specie di filosofo. Insegnavo, scrivevo e facevo delle consulenze, visto la mia lunga esperienza di vita.
Forse dovremmo iniziare dalla fine. Come dicono i Daft Punk, citati da tutti i testi di storia della filosofia: “All ends with beginnings“.
Il papa ha detto che bisogna modificare il Padre Nostro dove dice “Non ci indurre in tentazione” perché Dio è buono e quindi non può indurre in tentazione. E invece questa è la frase migliore di tutto il cristianesimo. Ti racconto precisamente perché.
Tanti anni fa non ho superato l’esame di Pedagogia perché mi avevano chiesto di parlare di un libro che non avevo studiato sperando che non me lo chiedessero. Vabbè, ma questo non c’entra.
Uscito dall’università chiamo mia madre e le dico che mi hanno mandato.
Mamma: “E’ la volontà di Dio.”
Buskopan: “Allora Dio è stronzo.”
Mamma: “…”
Capito? Se passa la frase “Non ci indurre in tentazione”, allora, visto che è Dio a indurre in tentazione, allora la bestemmia è giustificata. Se tutto è la volontà di Dio, come diceva Schopenhauer, allora possiamo prendercela con lui.
E invece il cristianesimo, e in particolare il cattolicesimo, per tanti motivi sacrosanti (perché tutto nel mondo è sacrosanto essendo davvero la volontà di Dio, anche il cattolicesimo) si è inventato la storia del libero arbitrio.
Cioè tutto il mondo è una catena di cause ed effetti, tranne l’uomo, che, nonostante la sua storia e tutti i traumi, le esperienze belle e brutte, nonostante i suoi geni, il suo quoziente intellettivo, nonostante tutta la sua educazione, nonostante tutte le sue cause e i suoi effetti che lo hanno fatto diventare ciò che è, può, in qualsiasi momento, indipendentemente da tutto ciò, scegliere liberamente.
Cioè, per la chiesa l’uomo è fatto come una penna che ho in mano e lascio cadere e lei può decidere di non cadere.
Se questa cosa del libero arbitrio esiste, allora una persona che fa il male (qualsiasi cosa questo significhi) può essere punita perché è stata libera di farlo, nonostante la sua educazione. Non ha molto senso educarla, perché, al momento opportuno sarà di nuovo libera di fare di nuovo il male. Liberissima. Quindi la dannazione eterna è giustificata. La pena di morte è giustificata. La guerra è giustificata. L’odio è giustificato. Il mondo stesso diventa un criminale pieno di odio e di rancore.
Pensa se fosse vero invece che, se sono intollerante al lattosio e scelgo di non mangiare il gelato alla nocciola che mi piace tanto, lo faccio in realtà non perché ho il libero arbitrio, ma perché ho sperimentato nella mia vita che mi piace di più stare bene e divertirmi piuttosto che stare tutto il giorno in bagno. Se fosse vero che esiste la consapevolezza, e non il libero arbitrio. Se fosse vero che avendo la consapevolezza che tutto è causa ed effetto posso decidere di cambiare delle cause che sono in me per diventare chiunque voglio. Se fosse vero che anche questa consapevolezza è un prodotto di cause ed effetti che ho vissuto, della mia storia, e che la scelta di diventare qualcosa o qualcos’altro è sempre dettata da esperienze e convinzioni che mi sono fatto attraverso le mie esperienze. Se fosse vero che per tutto ciò che succede posso accusare o ringraziare solo Dio, questa volontà che fa tutto. Se fosse vero che posso perdonare tutto a tutti. Che posso pensare che siamo tutti un po’ handicappati. Che tutti possiamo essere educati e non ha senso punirci perché abbiamo un ritardo mentale più o meno grave. Se fosse vero che possiamo amare tutto e tutti, anche Dio.
Nella miareligionepersonale, quella frase “Non ci indurre in tentazione” diventerebbe “Fai come vuoi, ti vogliamo bene lo stesso.”
C’è una ragazza che mi deve dare la conferma se ce la fa a venire a cena oppure no. Ho controllato il cellulare almeno 50 volte nelle ultime due ore.
L’obiettivo è: non sprecare tempo.
L’obiettivo è: trovare occupazioni per rendere piacevole questa serata, sia nel caso che venga sia nel caso che non venga.
Non riusciamo a pensare ad altro che a come procurarci il massimo piacere possibile. Siamo impegnati tutto il tempo in questi calcoli. Facciamo solo ed esclusivamente questo.
Marx diceva che l’economia è la base di tutto. Ma è un’economia interiore. Siamo fatti di ricerca della ricchezza. Ricchezza di piacere. In qualsiasi forma lo identifichiamo.
1) Quelli che sin da piccoli vanno a messa, studiano, poi si laureano, comprano casa, si sposano, hanno figli, e cercano, ogni volta, in ognuna di queste cose, la felicità. Come un traguardo. Poi magari quando fanno i figli, che per Schopenhauer dovrebbe essere lo scopo della loro esistenza animale, visto che non c’è più niente da fare, pensano al potere, a candidarsi per qualcosa, a fare qualcosa per la società, qualcosa che li faccia sentire bene ai propri occhi e agli occhi degli altri. E aggiungono attività su attività. Aggiungiamo impegni su impegni. Altrimenti, se ti rimane un buco libero, finisci per pensare alla mancanza di senso di tutto questo accumulare di successi che alla fine si riassume soltanto in un continuo tentativo di distrazione dal fatto che stai per morire. Che lascerai tutto ciò. Tutti gli affetti e tutte le proprietà, e tutti gli onori e tutta la conoscenza. Ma questa categoria di persone è molto brava ad evitare di ascoltare questa verità. Non lo fanno apposta. Sono fatti così. Tra i vostri parenti ne trovate centinaia. Come mio padre, che quando gli faccio notare delle cose che lo costringerebbero a fare i conti con se stesso, cambia discorso in cento modi. E’ capace di uscire di casa all’improvviso pur di non affrontare tante questioni.
2) Poi ci sono quelli che invece, grazie a delle cose che sono loro accadute nella vita e che li hanno costretti ad aprire un po’ gli occhi, si accorgono che tutto questo è inutile. Che c’è qualcosa di più vero di tutto ciò. Che vedono come tutta questa distrazione continua non sia per nulla diversa da un sogno in cui una marionetta con una personalità e un ruolo fa le sue azioni. E siccome si accorgono, anche inconsciamente, che è proprio un sogno, si vogliono risvegliare. E pensano che risvegliarsi sia molto più importante di tutte quelle attività, molte delle quali bellissime. E allora, siccome forse il risveglio non coincide con la morte, questa gente usa tutte quelle attività allo scopo di sopravvivere in questa realtà nel frattempo che trovano il modo di risvegliarsi. Il piacere è necessario all’essere umano. Cibo, sesso, famiglia, e altri piaceri più o meno essenziali diventano uno strumento per dare a questo pupazzo quello che è necessario per farlo vivere bene e godere anche, mentre cercano il risveglio.
Ora, tu sicuramente penserai di far parte della seconda categoria. Ma purtroppo il 99% delle persone fa parte della prima categoria.
Quindi penserai di far parte dell’1%. Purtroppo il 99% di quelli che pensano di far parte dell’1% fa sempre parte della prima categoria.
E così via.
Ma puoi sempre provare a diventare presidente del consiglio. Anche a 81 anni.
Oltre i sogni
Oltre la vita
Troverai la tua canzone
Prima che il suono sia trovato chiudi i tuoi occhi
E sali più in alto, esperienza ancora senza fine
Alla terra dell’amore
Oltre l’amore
Vieni vivo
Occhio d’angelo
Che guarda per sempre te e me
Tu sei la notte, tu sei l’oceano
Tu sei la luce dietro la nuvola
Tu sei la fine e l’ìnizio
Un mondo in cui il tempo non è ammesso
Non c’è competizione
Per trovare la tua via per perdere il controllo
Ricorda – L’amore è la nostra unica missione
Questo è il viaggio dell’anima
La canzone perfetta è incorniciata dal silenzio
Parla di posti mai visti
La tua casa è una promessa a lungo dimenticata
E’ il luogo di nascita dei tuoi sogni
Quando un artista crea un’opera si sente potente perché è simile a Dio. Questa sensazione di potenza è piacere, il piacere di avere un controllo sulle cose, sulle persone, sui loro desideri, sulle loro emozioni. Il fatto stesso di creare qualcosa lo fa sentire bene. Perché? Perché gli da l’impressione di esistere come individuo. Io, Davide, ho creato questo. Allora Io, Davide, esisto, ed esisto in quanto artista e sono anche capace di creare cose simili alla natura, anzi spesso più belle della natura stessa.
E’ un tipo di piacere. Esiste. Tanti ne godono. Tanti godono del successo. Forse la maggior parte degli artisti. Niente di male.
MA.
Ma non è il piacere più grande che si possa sentire.
Il piacere più grande che tu possa sentire nel fare arte è proprio l’opposto. E’ sentire che quell’opera che stai realizzando o che hai realizzato non è opera tua. Quando sei immerso in quell’attività ti può capitare di sentire come la tua penna scriva da sola, o la tua matita disegni da sola, o i tuoi pennelli, o il tuo corpo danzi da solo, o la tua voce canti da sola, o le tue mani suonino da sole. Non sei tu a fare tutto questo. E sei attraversato da un piacere immenso. Perché? Perché non lo stai più bloccando. E capisci in quel momento che la vera vita è quel piacere, che c’è sempre, e puoi sentirlo quando decidi di mollare.
Poi passa qualche ora, qualche giorno, qualche mese, qualche anno. Ricevi tanti applausi, ti comprano il romanzo, il quadro o l’installazione, ti dicono che sei bravissimo. E allora ci ricaschi, ci credi, credi di essere stato tu. Di nuovo quel piccolo, infimo, finto, piacere egoistico.
Facciamo così: quando vediamo un’opera d’arte che ci piace, non lodiamo l’artista, facciamo una festa senza motivo. Così, in favore dell’universo. Vogliamogli bene a questi artisti, evitiamo loro gli applausi. Applaudiamo la natura. Perché non esiste nulla tranne lei.
In mezzo a tutto questo chiasso.
In mezzo a tutta questa voglia di apparire buoni e giusti agli occhi degli altri.
In mezzo alle strutture degli scritti così diventano più leggibili e più apprezzabili degli altri. Così mi amano di più.
Perché chi ti amerebbe mai se fossi uno stronzo quale in realtà sei. E non sto parlando di me, ma di te che leggi. Chiunque tu sia.
Non ci sono buoni e giusti al mondo. Facciamo finta, tutto il giorno, tutta la settimana, tutto il mese, tutto l’anno, tutti i secoli, tutti i millenni.
Facciamo. Finta.
Non ci sono buoni. Lo sai che non sei buono. Lo sai che dentro di te c’è una bestia che cerchi di nascondere in qualche modo, ma ogni tanto, al primo tentativo, anche non voluto, di qualcuno che mette in mostra quella tua parte da nascondere, ecco che viene fuori la bestia che minaccia denunce, mazzate, improperi, spesso la morte, se non le dici che è brava e buona.
Tutta la fatica che facciamo ogni giorno è solo per dimostrare agli altri che siamo dei bravi bambini, così papà e mamma ci vorranno bene. Così tutti ci vorranno bene. Anche Gesù.
Solo che non è vero.
Non. E’. Vero.
Forse c’è la possibilità di diventare davvero buoni, di amare davvero, di scoprire l’amore vero, l’amore disinteressato per il prossimo. Ma se cerco di dimostrare ogni giorno a me stesso e agli altri che sono buono, mi prendo in giro ogni giorno, mi auto-convinco che sono buono. Insomma, se penso di essere già buono, non ho nessuna possibilità di diventare buono.
Quindi il primo passo, se davvero vuoi smetterla di fare finta e di faticare così tanto continuamente, è: ACCORGITENE.