La consulenza filosofica è una relazione d’aiuto finalizzata alla felicità del cliente. E per felicità si intende ogni tipo di felicità: mentale, emozionale, relazionale, finanziaria, lavorativa, e non ultima anche fisica, perché ormai è chiaro quale impatto abbia la psiche sul corpo e viceversa.

Che cos’è un problema?
Filosoficamente, possiamo definire problema la visione di un oggetto da un unico punto di vista. Aumentando i punti di vista, quel problema può tornare ad essere semplicemente un oggetto tra tanti, un oggetto con i suoi aspetti positivi e negativi, a seconda di come lo guardi.

Persino una malattia può non essere un problema. Come ci insegnano tutti i più grandi medici, la malattia è un sintomo. È il nostro corpo che ci parla e ci dice che stiamo sbagliando qualcosa. Senza malattie, senza dolori, non sapremmo che tipo di vita condurre, cosa mangiare, come muoverci, quanto dormire, come essere felici. Ogni malattia è un’occasione di crescita. La malattia ci insegna a togliere la mano dal fuoco. Ogni problema è come una malattia, ogni problema ci insegna a vivere. Va già un po’ meglio, no?

La filosofia si occupa di visioni del mondo.
Il mondo è la percezione che noi abbiamo di esso. Da ricerche scientifiche, sembra che un cane percepisca il mondo in bianco e nero, che un serpente lo percepisca blu e giallo a seconda del calore dei corpi che osserva. Essi vivono di fatto in un mondo diverso dal nostro. Se mi sveglio contento il mondo oggi sarà bello e viceversa se mi sveglio triste o arrabbiato.

La filosofia si occupa della conoscenza di se stessi. Che cosa sono “io”?
Io sono proprio la percezione che ho del mondo. Il modo in cui vedo le cose e il modo in cui vedo me stesso, questo sono io. Questo significa che se cambio il modo in cui vedo le cose sto cambiando me stesso. Perché io e il mondo siamo la stessa cosa. Ecco quanto mi può aiutare la scoperta di diverse concezioni del mondo. Mi può liberare dalla prigione limitata del mio io, che possiamo anche chiamare ego: l’illusione che il mondo sia ciò che penso che esso sia. Di fatto, come ho appena detto, è così, ma è anche il contrario, cioè: se cambio la mia visione del mondo, cambio me stesso. Questo significa che, se acquisisco diverse visioni del mondo, acquisisco anche diverse possibilità di essere: posso essere chiunque voglio. Un grande filosofo di nome Baruch Spinoza diceva che la vita, cioè la felicità, consiste nella possibilità di agire. Più possibilità di agire ho, più vita, più essere, più felicità ho.

La filosofia si occupa anche della verità. Cosa c’entra la verità con la felicità?
Possiamo dividere la vita in due assi. Un asse orizzontale alla cui sinistra abbiamo l’Amaro e alla cui destra abbiamo Dolce. Un asse verticale in cui al basso abbiamo il Falso e in alto abbiamo il Vero.
Gli uomini vivono cercando il dolce ed evitando l’amaro. Raggiungono i piaceri del cibo, del sesso e della famiglia, che sono piaceri essenziali, poi proseguono verso piaceri più sociali come quelli del denaro, della fama e della conoscenza, o per meglio dire, del controllo totale. Ma, man mano che percorrono questo asse del dolce e dell’amaro, si accorgono di quanto siano sempre insoddisfatti, che a un piacere soddisfatto segue sempre un altro piacere più grande da raggiungere, così iniziano a cercare qualcosa che possa essere goduto per sempre, qualcosa che non finisca. Iniziano quindi a percorrere l’asse del Vero e del Falso. Per loro la verità diventa qualcosa di più piacevole della dolcezza. Qualcosa può essere Vero e contemporaneamente Dolce, oppure può essere Vero, ma Amaro. L’asse verticale del Vero e del Falso si muove lungo la linea orizzontale del dolce e dell’amaro. Ci sono verità piacevoli e ci sono verità amare. Ma, una persona che si è annoiata dei soliti circoli viziosi della vita, una persona che non trova più nessuna soddisfazione nella famosa ruota del criceto, cerca ormai qualcosa che possa essere goduto stabilmente. Così è la Verità.

Per questo motivo la consulenza filosofica offre una soluzione diversa ai problemi rispetto alla psicologia. La psicologia ci aiuta ad avere una vita piacevole, a risolvere problemi. La filosofia potrebbe anche lasciare la propria vita così com’è, anche se solitamente la trasforma radicalmente, ma, nonostante ciò, quella vita può diventare felice, acquista un senso. Così come la malattia acquisisce il suo senso quando si comprende la sua utilità, il suo messaggio.

Onestamente, non credo che la filosofia porti alla felicità. Cioè i vari sistemi e pensieri filosofici non portano alla felicità. È la ricerca della felicità che porta alla felicità. Quindi, se intendiamo con filosofia la ricerca della felicità, allora sì, essa porta alla felicità. Per questo motivo, io uso con i miei clienti tutte le pratiche spirituali e filosofiche che ho conosciuto e sperimentato personalmente.

“Consulenza filosofica” è il nome che attualmente uso per definire la mia attività, ma lo trovo molto limitante, perché la filosofia è una parte molto ristretta delle esperienze umane dirette alla Verità. E non ci si può accontentare solo di essa.

Può essere la meditazione buddista, può essere il suggerimento di fare una certa esperienza o azione che faccia cambiare prospettiva al cliente, può essere la conoscenza del pensiero di un filosofo o quella di tutta la storia della filosofia, può essere la conoscenza della storia per vedere che il nostro problema non è soltanto nostro, ma del mondo intero, può essere lo smontare razionalmente una certa credenza non funzionale alla propria vita, può essere farsi una passeggiata in un determinato posto in un determinato momento, immaginare determinate situazioni che si installeranno nell’inconscio, lavorare sul nostro linguaggio, lavorare con i sogni e nei sogni, imparare a gestire il tempo, imparare una certa modalità di dialogo o infinite altre pratiche che vengono dai più antichi e dai più moderni dei saperi umani. A volte, la soluzione, la pace interiore, la saggezza, viene dalla semplice consapevolezza di non sapere assolutamente nulla. E che va bene così.

Davide Valenti

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