Prima pubblicità del male.
“Ama il tuo nemico” diceva qualcuno. L’unico modo di amare il proprio nemico è quello di cercare il bene in ogni cosa del mondo, soprattutto nelle cose che ci sembrano più brutte. Perché tutto ciò che esiste, se esiste, ha un motivo per esistere. E cercando il bene nel male, si trova anche il male nel bene. Sant’Agostino diceva che il male è assenza di bene. Come la mafia è assenza di stato.
Davide Valenti
La Pubblicità (da publicus) è volta rendere noto ciò che fino a quel momento non lo era. Qui al contrario sappiamo già tutto ma nessuno ne vuole parlare. Si tratta di portare alla luce i tabù, quello che non si può dire in quanto cattivo, relegato nell’angolo degli innominati e innominabili, bollato di infamia, da cui si può venire contaminati soltanto accennandovi.
In barba ai confini morali che un appropriato, ma relativo, senso dell’etica ritiene opportuno non valicare, l’artista si rivolge alla mafia come primo cliente. Esce quindi nelle strade di Piacenza e Favara tappezzandole di manifesti pubblicitari, commissionati dalla mafia stessa. Stiamo parlando di una società parallela che vive sullo stesso territorio occupato dallo Stato Italiano, proponendosi come alternativa. Finché la scelta sarà fra due stati ci sarà sempre qualcuno che opterà per la mafia, perché non c’è nulla che non abbia motivo di esistere.
La mafia, “il male”, e la sua pubblicità non ci lasciano tregua, ci inseguono anche in casa e in macchina, se è vero che via radio possiamo seguire gli spot sponsorizzati da quella che, in un articolo di Repubblica, è stata definita “prima azienda del paese”. La ricchezza, la sicurezza, il risparmio e la libertà sembrano stare da questa parte.
Non si tratta di una provocazione ma di un’urgenza espressiva, di combattere una forma mentis connaturata all’occidentalità e la pericolosità di valori metafisici e assoluti su cui adagiarsi.
Nella, forse chimerica, intenzione di scuotere le coscienze dal proprio torpore. Con questa campagna siamo solo alla prima della pubblicità dei cattivi, vedremo quale lato oscuro saremo portati ad esplorare la prossima volta.
Marta Barbieri
19.03.2011 – 30.04.2011
Piacenza – Via Scalabrini 116 – Galleria Placentia Arte.